Quali sono le metriche disponibili su LinkedIn per analizzare i post sulla nostra pagina aziendale? Come le possiamo utilizzare per migliorare la nostra attività di pubblicazione?
Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere sulle analytics disponibili per le pagine aziendali!
Indice dei contenuti
L’importanza delle analytics per la tua azienda
Pubblicare contenuti sulla pagina aziendale è fondamentale per aumentare visibilità, creare interazioni e attirare potenziali clienti (e collaboratori) in target. In altre parole, si tratta di seguire una corretta strategia e gestione della pagina.
Essere presenti su LinkedIn senza una comunicazione strategica rischia di non essere più sufficiente se vogliamo ottenere risultati concreti.
Tuttavia, se insieme alla pubblicazione dei contenuti non affianchiamo l’analisi dei risultati con tutti gli strumenti che LinkedIn ci mette a disposizione rischiamo di non comprendere la direzione verso cui andare e vanificare gli sforzi fatti.
Inoltre l’analisi ci permette indirettamente di conoscere il funzionamento dell’algoritmo di LinkedIn e notare tutte le frequenti modifiche che avvengono nel tempo attraverso la nostra esperienza personale.
Analytics aggregate
Per visualizzare le metriche aggregate abbiamo due semplici strade, come si vede dall’immagine.
Il tasto “analisi” a sinistra è quello più semplice e intuitivo.
Sulla destra invece viene visualizzata una vera e propria dashboard con alcune prime metriche interessanti e anche il confronto con i precedenti 30 giorni!
Questa dashboard è molto utile per un avere un colpo d’occhio sullo “stato di salute” della pagina in quel momento.
Cliccando su “Analisi” ci troviamo di fronte ad un grafico e delle opzioni molto simili alle analytics per il profilo personale, anche se naturalmente ci sono delle differenze importanti considerando che stiamo parlando di un’azienda e non di un singolo professionista.
In questo caso stiamo visualizzando il grafico relativo ai contenuti ed in particolare l‘andamento delle impressioni nell’ultimo mese.
Attraverso una semplice tendina è possibile impostare un altro parametro in base a quelli che LinkedIn mette a disposizione, come vediamo dall’immagine.
Scorrendo verso il basso troviamo un’interessante panoramica degli ultimi contenuti pubblicati (variano in base all’intervallo di tempo impostato) con diverse metriche: impressioni, visualizzazioni video, clic e CTR.
LinkedIn utilizza due volte il termine generale “visualizzazioni”: il primo si riferisce alle impressioni, mentre il secondo indica agli utenti che hanno visualizzato il video, se il formato pubblicato era quello.
Scorrendo invece sulla sezione “visitatori” vediamo un interessante grafico che ci mostra le visualizzazioni alla pagina divise per mobile e desktop.
C’è anche la possibilità di impostare dei filtri, che permettono di vedere le visualizzazioni specifiche di alcune sezioni della pagina.
Attenzione: Anche in questo caso il filtro “informazioni” è ripetuto due volte. È un vero e proprio baco: il primo “informazioni” è quello corretto, mentre il secondo probabilmente si riferisce alla sezione “lavoro” o “carriera”.
Confrontare le visualizzazioni che arrivano da mobile rispetto a desktop è importante perché ci permette di capire meglio in che formato la maggior parte dei nostri follower visualizza i contenuti.
Comprendere invece le visualizzazioni sulle varie sezioni della pagina ci permette di studiare, anche a grandi linee, a quali elementi gli utenti sono più interessati.
Andando oltre, la sezione “lead” ci permette di visualizzare chi ha compilato il modulo di contatto che viene a messo a disposizione sulla pagina.
Accanto a Lead troviamo la sezione “Concorrenza” dove è possibile selezionare manualmente delle pagine aziendali competitor (massimo 9) per tenere sotto osservazione la loro crescita rispetto alla nostra, in termini di follower e interazioni ai contenuti.
Nelle sezioni “Follower” e “Visitatori” sotto al grafico è possibile visualizzare i dati demografici filtrandoli per diversi parametri preziosi.
Studiare tali grafici ci permette di capire se i professionisti che ci seguono sono in target con la nostra azienda, non solo da un punto di vista di funzione lavorativa ma anche come anzianità oppure zona geografica.
Infine, tramite il tasto apposito, è possibile esportare i dati di nostro interesse.
Considerando che all’interno di LinkedIn possiamo visualizzare le metriche fino ad un massimo di 365 giorni, è fortemente consigliato esportare i dati almeno una volta l’anno, in modo da poter fare delle analisi e valutazioni più accurate nel corso del tempo.
Analytics specifiche per singoli post
Oltre alle metriche aggregate LinkedIn ci permette anche di visualizzare diverse metriche specifiche per ogni singolo post pubblicato sulla pagina.
Scorrendo il feed della propria pagina (sempre con la visualizzazione come amministratore) sotto ai singoli post troviamo il numero di impressioni con la possibilità di espandere le metriche.
Si apre così una tendina con metriche interessanti e uniche per le pagine aziendali, come la percentuale di interesse, il CTR ed i clic.
Infine cliccando su “Mostra altri risultati” accediamo ad una pagina in cui visualizziamo tutti i dati ed anche le impressioni uniche.
AuthoredUp: un tool per approfondire le analytics su LinkedIn
AuthoredUp è un tool freemium all-in-one che supporta la creazione dei contenuti su LinkedIn a 360 gradi.
Tramite una semplice estensione sul browser permette di accedere facilmente a molte integrazioni per scrivere e pubblicare i contenuti su LinkedIn, e non solo.
È un tool strategico e completo per chi ha la responsabilità di creare contenuti per la pagina aziendale ed ha la necessità di avere analytics più approfondite: come vedremo sono presenti metriche e grafici preziosi per comprendere la nostra situazione attuale e passata.
Cliccando sulla sezione apposita (come da immagine in basso) ci troviamo subito di fronte una dashboard che riassume alcune metriche e KPI fondamentali, come l’engagement rate per il periodo selezionato (in questo caso 7 giorni, ma si può arrivare fino a 365 giorni).
Queste metriche, inoltre, possono essere facilmente messe a confronto con il periodo precedente per avere una visione più ampia.
Scorrendo in basso troviamo dei grafici che in modo semplice e intuitivo possono farci comprendere l’evoluzione nel tempo di reazioni e KPI (immagine 1), correlazione tra diverse metriche (immagine 2) e la timeline di tutte le reazioni (immagine 3).
Infondo alla pagina è possibile inoltre visualizzare una word cloud per comprendere immediatamente quali sono le keyword che rappresentano i contenuti e fare un allineamento con la nostra strategia editoriale.
Nell’immagine sotto le keyword sono confrontate tra 2 periodi diversi, per questo motivo sono presenti 2 colori.
Accanto alla word cloud troviamo un grafico per comprendere quali formati di contenuti hanno performato meglio, selezionando tra le diverse reazioni oppure l’engagement rate (sempre confrontando due diversi periodi).
È possibile anche visualizzare la lista di tutti i post pubblicati con le relative metriche e anche la data e l’orario di pubblicazione.
È chiaro come questo tool possa essere un alleato prezioso per comprendere le performance dei post grazie ad analytics e grafici elaborati che vanno molto oltre a ciò che LinkedIn mette a disposizione nativamente.
Ti interessa questo tool? Scopri se può fare al caso tuo utilizzando la prova gratuita!
Se vuoi approfondire, Alessandro Gini ha realizzato un’intervista con la co-founder Ivana Todorovic dove si è parlato anche di trend su LinkedIn.
Conclusione
Creare contenuti per la pagina aziendale è certamente uno step fondamentale per ottenere i benefici che LinkedIn può dare.
Il passo successivo però è utilizzare tutte le analytics a disposizione per lasciarci guidare dai dati e creare contenuti sempre più interessanti per il nostro target.
Ti interessa LinkedIn e vuoi scoprire come funziona e come utilizzarlo al meglio? Seguici sulla nostra pagina, troverai contenuti sempre aggiornati!