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Quali sono le differenze tra LinkedIn ads e le altre piattaforme?

Ogni piattaforma di advertising, come LinkedIn ads, Meta ads e Google ads ha le proprie caratteristiche.

Sappiamo ormai da tempo che gli utenti sono multipiattaforma e di conseguenza usano più social insieme.

Ecco perché è importante avere delle conoscenze orizzontali nel mondo dell’advertising. Questo ci è utile per avere una visione d’insieme, al di là del nostro canale di specializzazione.

Andiamo quindi a scoprire quali sono le caratteristiche e le differenze tra LinkedIn ads, Meta ads e Google ads.

LinkedIn ads, Meta ads e Google ads: quanto sono diversi tra loro?

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Cominciamo dicendo che LinkedIn ads è diverso rispetto al mondo Meta e Google.

Google ads, per esempio, può essere definito come un grande ecosistema e questo lo rende molto complesso da utilizzare: difficilmente chi entra nel mondo dell’advertising online lo fa attraverso Google, ma più solitamente su Meta, quindi Facebook e Instagram.

Come dicevamo, per un professionista dell’advertising avere una propria verticalità su un canale ma allo stesso tempo conoscere il funzionamento di tutti gli altri è molto importante per offrire i giusti servizi ai clienti o per far crescere correttamente l’azienda in cui lavora.

Vediamo qualche numero a supporto

Grazie al report di We Are Social in collaborazione con Meltwater è possibile avere accesso a dati molto interessati che ci permettono di dare una valutazione quantitativa rispetto alle possibilità dell’advertising sulle varie piattaforme nel 2023.

Vediamoli insieme:

  • Facebook: è possibile raggiungere 26,10 milioni di persone in Italia che corrispondono al 44% della popolazione. Rispetto al 2022 c’è stato un calo del 12,3%.
  • Instagram: è possibile raggiungere 27 milioni di persone in Italia che corrispondono al 45.9% della popolazione. Rispetto al 2022 c’è stato un calo del 6.6%.
  • Youtube: è possibile raggiungere 42,8 milioni di persone in Italia che corrispondono al 72,8% della popolazione. Nessuna variazione rispetto al 2022.
  • TikTok: è possibile raggiungere 20,9 milioni di persone in Italia che corrispondono al 35.6% della popolazione. Rispetto al 2022 c’è stato un aumento del 16.1%.
  • LinkedIn:è possibile raggiungere 20 milioni di persone in Italia che corrispondono al 34% della popolazione. Rispetto al 2022 c’è stato un aumento del 5.3%.

Interessante notare come, delle piattaforme proposte, soltanto TikTok e LinkedIn hanno una reach in crescita rispetto al 2022.

Inoltre, le LinkedIn ads sono considerate molto meno invasive dagli utenti rispetto ad altre piattaforme, come per esempio Youtube.

Qui un approfondimento su LinkedIn, dove possiamo vedere tutte le varie metriche.

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Bisogna precisare che anche se l’ecosistema Meta (Facebook e Instagram in questo caso) è in leggera flessione, rispettivamente -12% e -6%, permette tutt’oggi di raggiungere un numero elevato di persone.

Quindi no, Facebook non è ‘morto’ come ogni tanto si sente dire e non è stato sostituito da TikTok, che ha certamente fatto un grande balzo in avanti rispetto al 2022 ma arriva ad una copertura di ‘soli’ 20,9 milioni di persone.

LinkedIn ads è costoso? Sfatiamo il mito

Ciò che molto spesso limita aziende e imprenditori ad utilizzare le ads sono le competenze necessarie e l’investimento economico, prima ovviamente di vedere risultati.

A questo proposito ci sono diversi ‘miti’ legati alle piattaforme: le LinkedIn ads per esempio sono considerate molto costose per fare lead generation, mentre le Meta ads – Facebook e Instagram – sono generalmente più economiche.

Ma è davvero così?

In generale possiamo affermare che potrebbe anche essere vero, ma dire che una piattaforma è più costosa delle altre è una considerazione fine a se stessa: ciò che bisogna fare è analizzare sempre il ROAS, ovvero il ritorno sull’investimento.

Investire 100€ con un ritorno di 150€ è certamente più conveniente che investire 50€ con un ritorno di 60€. Eppure l’investimento iniziale è il doppio.

Quindi sì, il CPC (costo per click) è mediamente più alto rispetto a Meta, ma bisogna sempre considerare vari aspetti che solo un professionista di questo settore può valutare con precisione.

È meglio quindi non lasciarsi andare a facili generalizzazioni che potrebbero avere come unica conseguenza quella di farci perdere delle opportunità interessanti.

Strategia multipiattaforma: perché è la strada giusta?

Una strategia di advertising multipiattaforma è certamente una buona idea: come dicevamo, oggi gli utenti vivono più piattaforme, solitamente in fasi diverse della giornata.

Per esempio, durante il giorno è più facile essere connessi su LinkedIn, mentre la sera su Instagram e Youtube.

Non bisogna però farsi ingannare se il nostro target è ‘ovunque’: una buona strategia di advertising prevede una fase di analisi sul target e sui competitor per capire in quale canale potrebbe essere più profittevole investire sotto diversi aspetti.

Inoltre, ogni piattaforma ha un suo modo di targetizzare gli utenti: su Google Ads per esempio è facile intercettare chi si trova in una precisa località, dividendo persino i residenti da chi è solo di passaggio.

Al di là delle questione tecniche, la creatività è ciò che fa la differenza: se non è originale e capace di attirare il target, tutto il resto rischia di essere inefficace.

Il contenuto quindi deve essere sempre al centro della strategia.

Appare quindi chiara l’importanza di affidarsi a dei professionisti per ottenere dei risultati con l’advertising, in quanto ci sono moltissimi aspetti da considerare che soltanto chi lavora ogni giorno in questo settore può valutare con precisione.

E le LinkedIn ads che ruolo hanno?

Forse in molti non si sorprenderanno, ma per quanto riguarda LinkedIn c’è da segnalare una scarsità di opzioni in termini di formati rispetto alle altre piattaforme.

Un campaign manager ridotto all’essenziale ed una profondità di targetizzazione del pubblico che non è paragonabile a quella di Facebook o Google.

Eppure dal punto di vista delle caratteristiche professionali LinkedIn può rivelarsi una risorsa preziosa: è possibile targetizzare usando attributi come le esperienze lavorative, l’istruzione e l’azienda. Possibilità che al momento sono un’esclusiva di LinkedIn e lo rendono un canale da tenere in considerazione.

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Inoltre, anche da un punto di vista organico l’algoritmo permette una maggiore visibilità rispetto a Facebook e Instagram, un fattore interessante che può aiutare la strategia generale oltre l’advertising.

Come diventare esperti in LinkedIn Ads?

Dovrebbe quindi essere chiaro che per creare delle campagne profittevoli l’improvvisazione non è certamente la scelta migliore, considerando che rischieremmo di bruciare budget inutilmente.

Un’ottima soluzione potrebbe essere quella di avere una solida formazione di base su LinkedIn ads ed un affiancamento per lanciare le proprie campagne con sicurezza e con più probabilità di raggiungere i risultati.

Proprio per questo abbiamo deciso di lanciare LinkedIn® Advertising PRO: un percorso che ti accompagnerà in tutte le fasi per diventare un esperto di LinkedIn ads per la notorietà del brand, per la crescita della pagina e le interazioni, e per la generazione di contatti commerciali e di candidati.

Si tratta di un percorso in cui potrai trovare un mix di strumenti: incontri online, video registrazioni, esercitazioni e supporto.

Ci saranno 2 incontri di formazione online da tre ore ciascuno, più altri 2 incontri di Q&A.

Ecco il programma completo:

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Il percorso sarà riservato ad un massimo di 25 partecipanti per garantire un confronto costante e stimolante.

Fino al 31 marzo potrai utilizzare l’offerta di early booking che ti permetterà di risparmiare 100€.

Visita la pagina del corso per scoprire tutte le informazioni e come LinkedIn® Advertising PRO può aiutarti a farti raggiungere i risultati aziendali su LinkedIn!

Michele Vignotto
Michele Vignotto
Michele è Digital Marketing Specialist e negli anni si è occupato della gestione di canali social. Dopo aver cominciato ad utilizzare LinkedIn, ha deciso di specializzarsi nella gestione di pagine e profili su questo canale.

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